Nuovi sistemi e ideologie di partito a confronto
La retorica dei populisti
uguale alla repubblicana
NENAD STOJANOVIC, POLITOLOGO UNI DI GINEVRA
È interessante leggere lo studio "Varieties of Democracy" anche per paragonare la situazione svizzera con quella degli altri Paesi. Si nota per esempio che la retorica populista dell’Udc non è così distante da quella dei Repubblicani americani, anche se con accenti diversi. L’Udc parla un po’ di più del "popolo", mentre i Repubblicani, e Trump in particolare, hanno una retorica molto più contro le élite. In entrambi i casi è assai pronunciata la mancanza di rispetto per gli avversari politici.
Ma come, concrtamete, riconoscere un politico populista? In generale, la retorica populista contiene almeno uno dei seguenti quattro elementi: fare appello al popolo visto come una massa omogenea, mettere l’accento sulla sovranità popolare, l’anti-elitismo e l’antagonismo fra popolo e élite.
L’esempio di Donald Trump è emblematico. Per esempio, il giorno della sua inaugurazione, il 20 gennaio 2017, ha dichiarato: "Oggi non stiamo semplicemente trasferendo il potere da un governo ad un altro, o da un partito ad un altro. No: stiamo prendendo il potere da Washington, D.C., per restituirlo a voi, il popolo americano". Il titolo del recente libro della politologa italiana Nadia Urbinati, professoressa alla Columbia University – "I, the people" ("Io, il popolo", che richiama ovviamente le celebri, prime parole della Costituzione americana: "We, the people") – riassume bene la pretesa di un leader populista come Trump di essere l’incarnazione stessa del popolo.
Quando Kirk Hawkins – un politologo della Brigham Young University, nello Stato di Utah, che dirige un gruppo di ricercatori che studiano il fenomeno populista – ha analizzato i discorsi di Trump che nella campagna elettorale del 2016, ha trovato una differenza tra i suoi discorsi preparati e le sue osservazioni estemporanee. I discorsi preparati erano infatti esempi classici di populismo, mentre i suoi commenti occasionali lo erano molto meno. Questo ha portato Hawkins e i colleghi a concludere che gli assistenti di Trump, specialmente Steve Bannon, erano più populisti del candidato stesso.
n.s.
07.11.2020